La Banda Municipale

La Banda Municipale

Non esiste, a tutt’oggi, un documento datato che consenta di risalire alle sicure origini della banda di Borbona.
Il documento più lontano nel tempo, è una deliberazione della Giunta Comunale di Borbona, del 18 dicembre 1894, con cui si decide di corrispondere un emolumento al maestro “per i servizi prestati nel corso dell’anno”. Tra essi: “genetliaco del re” e “celebrazione 20 settembre”.
In mancanza di testimonianze precedenti non resta per il momento che considerare il 1894 come il momento di partenza, storicamente accreditabile. Sono in corso ricerche in archivi storici, per appurare una sicura data di nascita più lontana, che deve ragionevolmente esistere.
Una storia più recente, direttamente vissuta, ci fa sapere che dal 1894 si avvicendarono, precariamente, alla direzione della banda maestri fino all’anno 1926, quando l’organismo assunse stabilità sotto la guida del maestro Concezio Colandrea col cui nome la banda oggi si denomina.

L’incarico gli fu conferito dall’allora “podestà” Gustavo Marinucci. La sua opera, consentì il raggiungimento di stimabili livelli di preparazione. Tanti i successi ottenuti, ovunque.
Dopo l’interruzione per gli eventi bellici, l’attività riprese, con fervore. Tantissime le nuove leve.
Gli anni 1950 possono considerarsi i momenti d’oro vissuti dalla banda. Verso la metà degli anni ’60 vi fu un momento di leggera crisi.
Il 1973, segnò una ripresa alla grande. Tanti furono gli allievi che si iscrissero alla scuola di musica. La banda riprese un percorso tecnico-organizzativo di grossa portata
Una intensa attività concertistica a Borbona e altrove gratificò esecutori e cittadinanza, felicissimi tutti di rivedere nello splendore la banda.
Un momento entusiasmante che tale si configurò anche per una “gentile” novità: quella della presenza in banda della prima donna musicante quando correva l’anno 1975.
Alla scomparsa del maestro, nel 1978, la guida passò nelle mani del figlio Vincenzo a cui è dovuta, la continuità dell’ attività musicale con i consensi di sempre.

Nato a Borbona il 5 gennaio del 1934, ha dedicato la sua vita alla musica e alla Banda. Insegnante elementare, era da tutti affettuosamente chiamato “Maè”, anche da quelli che non facevano parte della Banda, ma che, in un modo o nell’altro, avevano avuto a che fare con lui ai tempi della scuola.
Sotto la sua guida, con la caparbietà di non demordere, la banda eseguì quel concerto, 13 maggio 1983, alla sala Borromini a Roma, a segnare una splendida epoca nella storia della banda.
Molteplici le sue attività in campo musicale e non solo: giornalista iscritto all’Albo, ha collaborato per oltre mezzo secolo con la redazione provinciale de “Il Tempo” di Rieti.
Alla morte del Maestro Vincenzo, avvenuta prematuramente il 23 ottobre del 2012, la conduzione della Banda Musicale è passata al figlio Concezio.
Alla Banda va il merito di essere stata e di essere tuttora un invidiabile strumento di educazione che non vuole finalizzare la sua azione alla sola diffusione di una cultura musicale nell’accezione più ristretta tecnicamente intesa.
Vuole porsi, anche, come scuola di vita, di buona educazione nel senso più lato, di affinamento dell’animo, di cura dei sentimenti nell’unicità propria della musica.
E’ con questa consapevolezza che la banda prosegue nella sua opera educativa confortata dal sostegno morale dei concittadini, mai venuto meno, e, soprattutto, dalla presenza al momento di esecutori giovanissimi, anzi esecutrici. Si dà il caso, infatti, che in questi ultimi anni la scuola sia stata frequentata soltanto da elementi femminili. Un aspetto che ingentilisce l’immagine del complesso bandistico con bellissime esecutrici. E questo è di grosso auspicio per il futuro.
L’impegno è di proseguire verso una sempre più qualificante attività nella prospettiva di una preparazione per dare preminenza all’attività concertistica.

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Ultimo aggiornamento

3 Maggio 2021, 11:22