Chiesa della Santissima Croce, secoli XV-XVIII

L’odierna chiesa della Santissima Croce alla Lama (La Terra) al suo interno presenta un altare maggiore in stucco, a due ingressi, in cui spiccano le immagini di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino e identificatrice della vera croce di Cristo e dal lato opposto, il sinistro per chi guarda, è riconoscibile Santa Restituta, con la palma del martirio.
Al centro dell’altare trova posto una Crocifissione, modesta per stile e dimensione. Una Crocifissione in maggiori dimensioni è appesa a una delle pareti della chiesa. Nella controfacciata è presente il palco dell’organo e sotto una acquasantiera del XVI secolo, nel cui catino fu scolpito il ricordato simbolo del paese: tre colline sormontate al centro da una croce. Tra gli altari delle navate è presente uno dedicato al culto domenicano del Rosario, mentre nel primo a destra, intitolato a Sant’Emidio protettore dai terremoti, è degno di nota l’accenno di presepe, nell’immagine a tutto tondo, della casa provata da un movimento sismico; dietro uno degli altari settecenteschi si conserva parte dell’affresco, sopravvissuto al sisma del 1702, intitolato alla Madonna di Costantinopoli, probabile opera di un artista del luogo.
Nello spazio presbiteriale è ospitata la tomba del vescovo Graziosi e alcuni reperti preromanici, provenienti dalla demolita abbazia di Santa Croce, tra i quali spicca un bassorilievo con il Cristo benedicente alla maniera bizantina, sicura derivazione da un prototipo benedettino di Cassino. Nel piazzale su cui affaccia la chiesa è notabile a sinistra, sul corpo della ex chiesa di San Pietro, in basso sotto il piano stradale, un architrave preromanico in pietra arenaria locale, appartenuto alla porta del primo oratorio di San Pietro del rione Forti, a forma pentagonale schiacciata, in cui spicca ancora una volta il simbolo borbontino composto da tre colline sormontate dalla croce.
Ultimo aggiornamento
28 Maggio 2021, 09:25