Territorio

Sostanzialmente integro, il territorio comunale è piuttosto esteso e presenta una varietà di tipologie morfologiche.
La piana alluvionale
La piana alluvionale (760 metri sul livello del mare), la valle del fiume Ratto, ai margini della quale sorge il nucleo principale dell’abitato odierno; qui la vegetazione è costituita in prevalenza da salicacee, di cui la specie preponderante è il pioppo nero: la fila che contorna il “Brecciame”, parco rettangolare all’ingresso del paese, figura nella catalogazione delle piante monumentali della provincia di Rieti.
Notevole anche la presenza di ippocastani: alcuni grandi esemplari di questa specie ombreggiano la Piazza e il “Rettifilo”.
Nel “Parco di Bafile”, l’orto botanico già proprietà della famiglia del Cardinale D’Annibale ed oggi in stato di semiabbandono, figurano, tra le molte varietà, due esemplari di sequoia.
La vasta area pianeggiante, compresa tra il fiume e l’abitato, è coltivata, quasi totalmente, a fagioli, oggetto della tradizionale Sagra.
Le Macchie
Le “Macchie”, colline che raggiungono una altezza massima di 980 metri, costituite da calcari marnosi, arenarie e sabbie, coperte da folti boschi in cui prevalgono castagni e querce.
Questa fascia collinare occupa la parte nord-orientale del territorio comunale ed è posta a ridosso dell’abitato, quasi a proteggerlo
I suoi boschi, solcati da innumerevoli sentieri e carrarecce, sono, da sempre, una risorsa importante per il paese: oltre al legno, da fuoco e da falegnameria, offrono una grande quantità di castagne, di taglia modesta ma dolcissime, noci, ghiande, usate nell’alimentazione di pecore e maiali, funghi, more e fragoline
Nelle radure che circondano i numerosi casali, tra gli alberi da frutto, in gran parte non più curati, si trova una grande varietà di meli.
Su questi prati, in primavera tappezzati di ranuncoli e pratoline, si alternano, via via, i toni rosati del trifoglio e della veccia, che poi lasciano il posto alle gialle distese di tarassaco e denti di leone. In estate prevalgono i bianchi ombrelli delle carote selvatiche, mentre in autunno le estese fioriture rossastre dell’origano, miste al lilla della menta campestre, si conformano ai toni caldi tipici della stagione.
Lungo i fossi e nelle zone ombrose sono prime a fiorire pervinche, primule e viole mammole.
Nel sottobosco predominano le campanule e, in primavera ed autunno, i ciclamini.
La Montagna
La Montagna, zona coperta di vaste faggete che contorna il paesaggio nella parte meridionale; è costituita da rocce calcaree e raggiunge un’altezza massima di 1591 metri.
La zona montuosa occupa buona parte del territorio di Borbona. I vasti boschi di faggio, sfruttati per l’uso civico del legnatico, nascondono alcuni enormi esemplari di questa specie.
Spettacolare è la fioritura primaverile delle ampie vallate erbose; i prati, in estate destinati al pascolo, si riempiono, in aprile-maggio, di innumerevoli varietà di fiori: viole del pensiero gialle, bianche e violette, myosotis, crochi, azzurrissime genzianelle, oltre ai diversi tipi di orchidee.
Rilevante è la presenza, in estate, delle lunghe spighe gialle del tasso barbasso.
In tutto il territorio numerose sono le pinete, presenza, questa, dovuta alle ricorrenti opere di rimboschimento forestale, ai cui margini prosperano foltissimi cespugli di ginestre e rose selvatiche.
Altri arbusti tipici del paesaggio e dalla notevole fioritura sono il biancospino e lo spino nero. Un po’ ovunque, ma soprattutto in montagna e sui Colli della Croce, si trovano i ginepri.
Tutto il comprensorio è ricco di sorgenti che alimentano, oltre all’acquedotto comunale, i numerosi fontanili per abbeverare le bestie al pascolo: ricordiamo, tra le più importanti, Fonte Brignola, Fonte del Lago, La Toppa, Fonte Teofilo, Fonte Starnara e Fonte Palomba.
Ultimo aggiornamento
12 Maggio 2021, 08:50