La Ruzzica

La ruzzica è un tipico gioco delle zone agricole del Lazio, dell’Abruzzo e delle Marche.
Il gioco prende nome dall’attrezzo impiegato, la “ruzzica” appunto, disco di legno dal diametro di circa 20-25 centimetri, che ha sostituito mano a mano le forme di formaggio stagionato, generalmente pecorino, che venivano utilizzate una volta.
Un tempo tale gioco era assai diffuso e ogni occasione di tempo libero (allora merce assai rara!) era buona per una sfida tra paesani.
I pastori, quando il latte era abbondante, facevano delle “pizze” di cacio appositamente realizzate per utilizzarle nella ruzzica. Tali forme di formaggio dovevano avere un’altezza minore di quelle usate per l’alimentazione e venivano stagionate con cura per almeno un anno fino a raggiungere una durezza atta all’uso nel gioco. Durante la gara poteva capitare che alcune di queste ruzziche si rompessero o andassero perdute perché cadute in posti non raggiungibili o in mezzo a frasche o rovi; a tale proposito i bambini venivano incaricati di seguire i giocatori con delle ruzziche di riserva oltre che a trasportare i fiaschi di vino da sempre compagno ideale a tali sfide sportive.
Le ruzziche di legno erano generalmente fabbricate utilizzando piante di olmo in quanto questo legno è compatto e pesante con conseguenti migliori caratteristiche di durata nel tempo e di precisione nel tiro. Della fabbricazione se ne occupavano i falegnami locali che le realizzavano usando il tornio a pedale, rifinendo l’attrezzo con una veloce passata di vernice e con, in ultimo, l’apposizione di un numero distintivo per ogni giocatore.
Su alcune ruzziche è presente una scanalatura lungo l’intera circonferenza in modo da rendere più agevole il posizionamento di uno spago o una cinghia di cuoio che, trattenuti al momento del lancio, danno alla ruzzica una forte rotazione permettendo così il raggiungimento di maggiore velocità e stabilità.
In alcune zone, al contrario, la ruzzica si lancia libera (senza spago) per facilitare i concorrenti alle prime armi.
Le regole del gioco sono semplici: si inizia tutti da uno stesso punto di partenza e poi, via via, ciascun concorrente effettua i tiri successivi dal punto in cui si è fermata la sua “ruzzica” o da dove l’attrezzo è uscito fuori dal percorso stabilito.
Scopo del gioco è quello di raggiungere un traguardo, posto a qualche centinaio di metri di distanza dall’inizio e generalmente individuato da un indicatore facilmente riconoscibile (albero, cancello, fosso, palo, eccetera), con un numero minore di tiri possibili. Nel caso di parità nel numero di tiri, avrà vino il concorrente che, con l’ultimo lancio sia arrivato più lontano.
Il fatto che tale gioco (o forse sarebbe meglio definirlo “sport” viste le necessarie doti atletiche che richiede) venga effettuato su strade di campagna con presenza di buche, curve, dossi, palizzate, alberi, cespugli, fossi ed altri ostacoli ai lati o sulla pista, e non lungo aree appositamente realizzate, rende questo passatempo più affascinante in quanto il risultato della gara è sempre imprevedibile, e dà risalto, allo stesso tempo, all’abilità e alla bravura dei giocatori più esperti e abili. Rientra nella normalità che la ruzzica vada ad urtare una recinzione posta a lato della strada, cada in un fosso, salti su una buca o vada a colpire un qualsiasi ostacolo posto sul lato del percorso vanificando così le aspettative del lanciatore.
Non sono rari anche gli incidenti provocati soprattutto da incauti spettatori che, incuranti del pericolo dovuto alla velocità che raggiungono le ruzziche ed alla imprevedibilità della loro traiettoria si posizionino ai lati della “pista” venendo colpiti dall’attrezzo.
A Borbona si era soliti giocare lungo quella che oggi è la strada provinciale 471, dalla località San Giovanni poco prima della curva dove c’è un fontanile, sino alla località denominata “Zucchittu”. Il percorso con due curve secche, la prima a sinistra e l’ultima a destra al termine di un lungo rettifilo e poco prima dell’arrivo, era tale da mettere in risalto sia l’abilità dei lanciatori più precisi a far percorrere alla ruzzica le curve, sia la forza dei giocatori più potenti nel lanciare l’attrezzo con la maggiore velocità possibile lungo il tratto rettilineo.
Oggi molti atleti preferiscono alle ruzziche di legno quelle moderne in gomma che garantiscono una maggiore resa soprattutto sulle strade lisce e asfaltate; Tuttavia la vera ruzzica rimane a nostro avviso quella in legno o, tuttalpiù quella fatta da una forma di pecorino stagionato.
A Borbona la “ruzzica” viene giocata ormai saltuariamente e solo in occasione di qualche festività locale. Una gara annuale è quella organizzata durante i festeggiamenti del “September Fest” che ha luogo in paese i primi giorni di settembre e che, per il successo raggiunto, richiama concorrenti anche dalle zone limitrofe. Tale gara viene effettuata sulla strada che porta al Santuario di Santa Maria del Monte sia per la scarsezza di traffico sia per le caratteristiche che la rendono adatta a tale uso.
Ultimo aggiornamento
18 Maggio 2021, 19:06